Nel cervello vi è un’intensa attività elettrica. Fu il dottor Hans Berger che per primo, nel 1929, ne descrisse i quattro tipi di ritmi o onde elettroencefalografiche, caratterizzate da diverse frequenze (o cicli al secondo):
Ritmo Beta (frequenza superiore a 14 hertz). E’ il ritmo dello stress acuto ed è a esso direttamente proporzionale (domina il sistema nervoso ortosimpatico). E’ caratterizzato da tensione mentale, quasi tutta rivolta all’esterno o al rimuginio (dialogo interno) intenso, e muscolare. Coincide anche con la fase di sonno paradosso ovvero quando si sogna (fase REM). Questo ritmo si associa al massimo dispendio di energie nervose e fisiche e quindi, a lungo andare, al massimo logoramento da eccesso di superlavoro.
Ritmo Alfa (frequenza ca. 8-13 hertz). E’ il ritmo del distacco dalla realtà esterna. Coincide col rilassamento e il calo dell’attività cerebrale. Nelle persone sane, non sotto stress, questo stato si genera automaticamente chiudendo semplicemente gli occhi. Questo stato fornisce il lasciapassare verso l’autocontrollo interiore e il pensiero creativo. Se associato a pratiche di visualizzazioni tale stato riesce ad avere una buona influenza a livello somatico.
Ritmo Teta (frequenza ca. 4-7 hertz). Coincide con lo stato di dormiveglia, in condizioni fisiologiche viene prodotto in grande quantità (fino ad occupare il 90% del tracciato EEG) durante la fase dell’addormentamento, detta anche fase di pre-sonno o stato ipnagogico. In questa fase la coscienza è come sdoppiata in coscienza vigile e sogno. Coesistendo la coscienza della veglia può osservare quella del sogno, reagire ad essa come in una situazione reale, ricordarla e ricordare il pensiero primario o associativo tipico del sogno. Il pensiero associativo sembra essere quello dei lampi di genio risolutivi, delle illuminazioni creative ma anche delle illusioni. E’ anche il ritmo della rigenerazione psicofisica.
Ritmo Delta (frequenza inferiore a ca. 3 hertz). Coincide col sonno profondo senza sogni e col rilassamento muscolare intenso. In questa fase si ha la massima produzione dell’ormone della crescita GH (che durante tutta la vita è indispensabile per il rinnovamento cellulare oltre che, nella prima fase, per la crescita). e la massima attività del sistema immunitario. E’ il momento topico per tutti i nostri processi rigenerativi e per la produzione di “endofarmaci”: i potenti farmaci prodotti dal ns. organismo ad azione altamente specifica. Noto a tutti è ormai il grande potere dell’effetto “placebo”. Esso stimola l’autoproduzione di farmaci dell’organismo grazie al senso di tranquillità, all’effetto calmante, scaturito dalla ferma convinzione di aver assunto qualcosa che ci farà presto star bene. Al contrario, la tensione mentale (ad es. la paura) così come la prolungata assunzione di farmaci (tramite un meccanismo di feed-back) inibiscono l’azione del ns. “medico interno”. Il ritmo delta è sotto il massimo dominio del sistema nervoso parasimpatico e prevale nel sonno dei buoni dormitori. Quando è alterato, la persona dorme male, si rigenera poco e tende quindi a essere stanca, ad ammalarsi facilmente e ad avere disturbi psicosomatici.