E’ difficile che un paziente si rivolga ad uno psicoterapeuta per un trattamento antidolorifico, ma quando si è costretti a convivere con un continuo, lacerante dolore alla testa per anni, perché non provare a sottoporsi ad un trattamento ipnotico?
Questa è la ragione che ha condotto un quarantenne a rivolgersi al sottoscritto, dopo aver letto che l’ipnosi può essere efficace, non solo per il trattamento dei problemi nevrotici, ma anche per altre patologie più squisitamente organiche.
Dopo aver spiegato che gli era stata diagnosticata una “emicrania a grappolo” quando aveva venti anni, questo signore mi ha raccontato il suo lungo peregrinare da neurologi, endocrinologi e otorinolaringoiatri per cercare sollievo dai terribili attacchi che si presentavano con cadenza mensile. Gli erano stati prescritti farmaci vasocostrittori, anti ipertensivi, antiallergici e antidolorifici di ogni genere che, oltre ai ben noti effetti collaterali, gli causavano disturbi del sonno con conseguenti grossi problemi nel lavoro, in quanto faceva spesso turni di notte.
La sua era chiaramente una forma cronica, ed era stato accertato che l’intenso dolore era dovuto all’eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni cranici, che esercitavano pressione sul nervo trigemino.
La ricerca ha evidenziato che durante un attacco di cefalea a grappolo, esiste molta più attività a livello dell’ipotalamo. Il trigemino è il principale nervo cranico responsabile della veicolazione delle informazioni sensoriali del volto, come la percezione della pressione, del calore o del dolore. Quando sono attivate dall’ipotalamo, le terminazioni sensitive del nervo trigemino provocano il caratteristico dolore oculare che si associa alla cefalea a grappolo, e coinvolgono, a loro volta, anche un altro gruppo di fibre nervose, che inducono congestione nasale, lacrimazione ed arrossamento dell’occhio. Tutti sintomi che erano presenti al momento dell’attacco di emicrania.
Cooscendo le funzioni dell’ipotalamo, che insieme al sistema LIMBICO (cervello emozionale), regola le sensazioni di rabbia, aggressività, dolore e piacere, e avendo appreso dal paziente che aveva spesso attacchi di rabbia che controllava con difficoltà, ho cominciato ad interessarmi soprattutto di questo aspetto. Il paziente svolgeva un lavoro a contatto con il pubblico e molto spesso accumulava forti tensioni emotive, che aveva difficoltà ad elaborare.
Fin dalla prima seduta ho indotto una profonda trance ipnotica, senza trovare molte resistenze, e al risveglio dalla trance si è immediatamente presentata una totale rimozione del dolore cranico. Negli incontri successivi, caratterizzati da un profondo “rapport” con l’inconscio del paziente, ho agito sul controllo della rabbia e sull’annullamento della sensazione dolorosa – recenti studi affermano che l’ipnosi riesca a bloccare il dolore a livello del Talamo, impedendo allo stimolo doloroso di superare la soglia del riconoscimento dello stesso da parte del settore corticale interessato –
Dopo cinque sedute il dolore emicranico si è completamente estinto, lasciando al suo posto delle leggere iperestesie (formicolamenti) molto sporadiche, che si presentano solo nel caso di forti momenti di tensione emotiva, che peraltro si è ridotta drasticamente per il maggiore controllo acquisito dell’aggressività e della rabbia.
A distanza di mesi dall’ultimo attacco e dopo aver completamente abbandonato la cura farmacologica, il paziente ha recuperato una qualità di vita più che soddisfacente.
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