Che intendeva dire Jung? Provo a dare una mia interpretazione…
Al momento della nascita siamo esseri originali in modo assoluto, siamo guidati dall’istinto, non possediamo ancora una consapevolezza, siamo esploratori piombati su un pianeta sconosciuto!
I nostri primi anni di vita sono un combattimento continuo, dobbiamo imparare a conoscere e capire questo strano pianeta abitato da giganti che emettono strani suoni credendo di farsi capire, che mostrano i denti cercando di rassicurarci, e che cercano di farci addormentare quando non abbiamo sonno! Dobbiamo imparare in fretta ad interagire: fortuna che abbiamo un patrimonio di 100 miliardi di neuroni che, una volta interconnessi, ci permettono di capire…
Dopo aver imparato ad afferrare le cose, a muoverci nello spazio e a comunicare con papà e mamma ci rendiamo conto che in questo pianeta non siamo affatto liberi: tutto quello che ci piace fare si scontra con dei sonori “NO”, mentre quando facciamo quello che dicono “loro” veniamo premiati. E’ qui che comincia il lungo cammino verso il “conformismo”.
Questo è solo l’inizio della perdita dell’innocenza: l’incontro con la società ci farà sentire come mosche catturate da una gigantesca ragnatela di regole e di modelli a cui non riusciremo a sottrarci e allora, per continuare ad illuderci di essere liberi, diverremo “conformisti”.
Quindi chi è il conformista? E’ colui che, pur pensando e agendo in modo eterodiretto, s’illude di essere libero.
Il conformismo si può riscontrare in ogni modalità di condotta che, per effetto di una pressione sociale esercitata dalla collettività o da gruppi influenti della società, produce una condizione di uniformità in tutti i campi: nel campo dei costumi, dei valori culturali, dei principî morali e religiosi e degli orientamenti politici.
Il conformismo e il suo oscuro potere ha un’influenza enorme su tutti noi… è l’effetto gregge che ci coinvolge sistematicamente, un meccanismo di cui spesso e volentieri diventiamo protagonisti.
noi esseri umani siamo dei conformisti naturali! Ci copiamo nel vestire, nei modi di parlare, negli atteggiamenti e nel modo di pensare, spesso facendolo in modo automatico.
Andy Wharol, il più importante esponente della “pop art” affermava che “Le masse vogliono apparire anticonformiste: ciò significa che l’anticonformismo deve essere prodotto per le masse”.
Questa frase, descrive in modo geniale un paradosso, perché il comportamento anticonformista, nel momento in cui viene adottato dalle masse, genera un “conformismo” di tipo antitetico, quindi non è “l’anticonformismo” che Wharol è riuscito a produrre nelle masse ma solo “l’illusione” del sentirsi anticonformista.
Anche la sua famosa frase visionaria che “Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”, è una profezia che si è avverata, come lo testimoniano i vari “reality” che ormai infestano le televisioni di tutto il mondo, oltreché i social e la stampa.
Le masse, ormai prive della spina dorsale di modelli esistenziali strutturati, cercano di dare un senso alla propria vita cercando di assomigliare ai miti di cartone proposti dai media, e non si accontentano piu’ di scimmiottarne gli atteggiamenti, ma ricorrono perfino alla chirurgia estetica, trasformandosi in oscene caricature di personaggi del cinema o della tv: copie seriali che celebrano puntualmente l’intuizione di Jung.
(Renato Solinas)
Articoli correlati