Tra le “sfide impossibili” affrontate e vinte dalla “mia” ipnosi, racconterò di un caso di “iperidrosi palmare” ovvero di SUDORAZIONE DELLE MANI risolta in un paio di mesi.
L’eccesso di sudorazione specie nelle mani è un fenomeno fortemente limitante, soprattutto nei rapporti sociali. Dare la mano a qualcuno diventa un problema serio con conseguenze che limitano i rapporti con gli altri e incidono sull’autostima, ma soprattutto viene vissuto quasi come un handicap fisico per la sua caratteristica di persistenza e resistenza a qualsiasi intervento medico. Infatti non esistono medicine idonee a combattere questa patologia.
Il paziente che si è rivolto al sottoscritto presentava una caratterizzazione del disturbo molto marcata, tanto che quando doveva interagire con persone che vedeva per la prima volta avvertiva addirittura uno sgocciolamento delle mani, preceduto da una sensazione di forte imbarazzo e frustrazione. Per evitare queste situazioni ricorreva anche ad allontanarsi dal contesto con una scusa, non senza sperimentare rabbia e senso di colpa, che contribuivano ad innescare un circolo vizioso da cui non riusciva a sottrarsi.
Nel corso dell’anamnesi raccontò che questo disturbo lo affliggeva da circa venti anni ed aveva tentato veramente di tutto per venirne a capo. Dopo essersi rivolto a diversi medici specialisti ebbe anche la tentazione, come ultima chance, di prendere in considerazione anche la chirurgia: Un medico gli aveva proposto di ricorrere alla simpaticectomia toracica endoscopica, che corrisponde alla compressione o interruzione del nervo simpatico a livello del ganglio responsabile della innervazione del distretto interessato. Quindi un intervento chirurgico invasivo che, a parere di molti specialisti, non risolve completamente il problema in quanto, se si occlude quel canale, si potrebbe sudare abbondantemente dai canali rimasti aperti.
Una diga non basta a fermare il fiume perché il fiume riuscirà lo stesso a raggiungere il mare.
C’era rimasto solo di provare l’ipnositerapia.
Come ho sottolineato nei precedenti articoli, non ho messo al centro della mia attenzione il problema della sudorazione, ma ho cercato di comprendere le dinamiche che il paziente ha attivato per gestire le sue difficoltà e, in particolare, le soluzioni adottate per cercare di nascondere il sintomo.
E’ quindi emerso il groviglio nevrotico. Il sudore accompagnava l’ansia, l’ansia era causata dalla sua timidezza (il periodo di esordio del problema è post-adolescenziale): da qui lo stratagemma dell’inconscio che, per cercare di negare la definizione di “paura” che avrebbe generato sensi di colpa insostenibili, ha creato il sintomo. La sudorazione delle mani poteva giustificare la paura del contatto fisico senza entrare in conflitto con la sua autostima relazionale. Era come se il suo inconscio lanciasse questo messaggio: “Non ho paura di entrare in relazione con le persone, è la sudorazione delle mie mani che me lo impedisce”.
Una volta individuato il processo che sostiene il sintomo ho indotto uno stato ipnotico profondo, per mezzo del quale ho modificato le dinamiche che sostenevano la struttura nevrotica, che via via si è depotenziata, estinguendosi insieme all’atteggiamento ansioso e restituendo il paziente ad una vita relazionale del tutto normale.
Anche in presenza di una situazione ansiogena, oggi il paziente non manifesta più la conseguente sudorazione delle mani, che in passato era causa ed effetto di ogni minima emozione, poiché il nuovo apprendimento determinato dal trattamento ipnotico non consente più l’associazione inconscia tra i due sintomi.
(Renato Solinas)