Sempre piu’ frequentemente mi vengono a consultare genitori preoccupati per i propri figli perché hanno scoperto che “si fanno le canne”.
Chiariamo subito una cosa: qualcuno si vuole convincere che la cannabis non determina dipendenza fisica, tuttavia chi ne fa uso sviluppa spesso una forte dipendenza psicologica, in particolare i ragazzi che si ritrovano nei “gruppi del sabato sera”.
Ci si ritrova tutti insieme a ridere e scherzare, poi qualcuno da inizio al rituale del “rollare” una canna, seguito subito da tutti gli altri. E’ difficile sottrarsi a questa sorta di rito collettivo.
Gli effetti fisici immediati dell’assunzione di cannabis, aldilà dell’euforia dovuta al rilascio di dopamina, comprendono un aumento dei battiti cardiaci, occhi arrossati e secchezza della bocca e della gola. Gli attacchi di ansia acuti sono reazioni negative abbastanza diffuse. Questo effetto viene descritto come una paura estrema di “perdere il controllo”, che causa il panico.
In alcuni soggetti sono stati riscontrati apatia, letargia, confusione, paranoia lieve e allucinazioni, nonché aggravamento dei sintomi psicotici nelle persone che soffrono di disturbi mentali. Chi è particolarmente predisposto, per cause ereditarie ai disturbi dell’umore, può manifestare stati paranoidei e stati confusionali.
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